Quando torni da un viaggio come il nostro la testa ha bisogno di qualche momento per assimilare il rientro: il corpo ritrova la forma dei luoghi di casa, e il sonno si fa lento, ristoratore. Si riscoprono i sapori e gli sguardi conosciuti, ma la testa e il cuore ci impiegano un attimo di più a superare il temporaneo mutismo dettato dal cambiamento. È come se si trovassero ancora sul volo di rientro, ma bloccati in uno scalo più lungo.
Quando arrivano a casa, però, la vita torna ad essere un fiume in piena.
È così che mi sento ora, a tre mesi dalla fine del viaggio più incredibile della mia vita: grata e carica di un’energia propositiva che aspetta di trovare un canale. Pronta per affrontare nuovi percorsi, un nuovo trasferimento, un’avventura più grande di tutte le altre.
Il seme del viaggio, però, non perde mai la voce. Nemmeno dopo più di 14mila chilometri, tanta fatica, meraviglia, e innumerevoli problemi tecnici.
Non perde la voce perché si è infilato dentro e cova la propria crescita silenziosa. Rimane lì, mentre la vita va avanti, e ti riempie di domande, di progetti. Di sogni grandi e piccoli, che meritano di essere realizzati.
Il mio sogno più grande è avvicinarmi ad un 2018 pieno di possibilità, perché il grande cammino iniziato nei mesi scorsi mi ha dato tanto. Ha scombussolato la mia vita e le ha dato un calcio verso il futuro. Facendole mettere a fuoco una maturità e una consapevolezza che non credevo di avere, rendendola in grado di andare oltre, con la lucidità di capire che la forza – e la volontà di essere noi stessi – sono il più grande strumento che abbiamo per essere persone migliori.
Sarà un 2018 di cambiamento – l’ennesimo -, ma desidero più di tutto che sia anche un 2018 di viaggio. Di altri viaggi, di altre scoperte. Di momenti indimenticabili, di parole da trovare e di tante, nuove, storie da raccontare.
Quindi oggi voglio fare una lista dei desideri che mi piacerebbe realizzare nell’immediato futuro. Delle mete che vorrei raggiungere – senza andare molto lontano, perché il viaggio è in come affrontiamo l’avventura e la scoperta, più che nei chilometri -, e delle emozioni da vivere: a dicembre 2018 tornerò a controllare, nella speranza di aver spuntato ogni elemento della lista.
VENEZIA
Questa città ha sempre esercitato una grande suggestione, fatta di stupore e domande. Vorrei tornare e perdermi in una giornata di sole, mentre l’acqua della Laguna scintilla e il vociare del turismo di massa si allontana. Vorrei dormire a Burano, in una casa rosa, affacciarmi dalla finestra e vedere questi colori. Se possibile vorrei anche risalire il canale in barca, e sentirmi un po’ parte della quotidiana magia di quella città.
IL CASTELLO DI NEUSCHWANSTEIN
Della bassa Baviera in inverno conservo un ricordo nostalgico. Ci sono stata a dicembre circa quattro anni fa, e la magia di quelle giornate di neve non l’ho mai dimenticata, nonostante tutto. Da qualche mese medito sul fatto di ritornare in quei luoghi, ma con la mia moto.
Ho un’amica speciale da andare a trovare a Passau, e dopo aver trascorso qualche giorno con lei vorrei potermi godere un rientro lento.
Fermandomi ancora una volta a Hohenschwangau e al castello di Neuschwanstein, per riempirmi gli occhi di favole. E le orecchie di Wagner, che nella vita non è mai abbastanza.
VIA DEGLI DEI
Il viaggio lento, per me, è anche questo: è il camminare verso una meta e seguire un itinerario facendosi trasportare dalla forza del nostro corpo. Camminare, inoltre, ha su di me un potentissimo effetto calmante. È come se i passi riuscissero a mettere ordine ai pensieri, mentre la stanchezza invita ad un riposo che è al tempo stesso crescita e raccolta di energia.
Se, da una parte, nel cuore conservo sempre il desiderio di poter intraprendere il Cammino di Santiago di Compostela, per questioni di disponibilità di tempo credo che, per ora, per me sia più facile pensare di poter concludere un percorso più breve.
La Via degli Dei, che da Bologna conduce a Firenze, potrebbe essere la scelta ideale. Vorrei ritagliarmi una settimana di tempo, per avere la sicurezza di completarlo seguendo i miei ritmi e i miei desideri.
ISTANBUL
La grande città turca l’abbiamo attraversata velocemente, durante il viaggio, ma sicuramente è un luogo che merita una visita più approfondita. Arrivando in moto, e dovendo lasciarle a bordo strada cariche di bagagli, non abbiamo avuto modo di goderci veramente la porta d’Oriente. Abbiamo mosso pochi passi, promettendo solennemente che quello sarebbe stato solo un primo approccio. Che saremmo tornati con calma, con l’aereo, e non avremmo perso nessun angolo, nessuna moschea, nessuna meraviglia.
Anche perché abbiamo un cupolino da recuperare, e un amico da salutare.
E voi avete una vostra, personalissima, bucket list per l’anno che verrà? Quali sogni custodite nel cassetto?
Raccontatemeli nei commenti!