Separati dall’Italia solo da un lembo di mare, i Balcani sono una terra carica di storia, suggestione e bellezza. Oltre a tutto questo, però, sono soprattutto il luogo perfetto per avvicinarsi al motoviaggio e conoscere l’emozione dell’avventura – on e off road – a pochi chilometri dall’Italia. Hai ancora dubbi sul perché dovresti dirigerti verso est? Eccoti, allora, 14 buoni motivi per esplorare i Balcani in moto, gli itinerari imperdibili e i luoghi più emozionanti.
RAGGIUNGERE I BALCANI IN MOTO
Per raggiungere i paesi della Ex-Jugoslavia le opzioni sono due: o via terra, varcando il confine a Trieste, o via nave, imbarcandosi ad Ancona per raggiungere Spalato. Entrambe le possibilità sono valide, e sono da valutare a seconda dell’itinerario che si ha in mente di fare e del tempo a disposizione per la propria avventura nei Balcani in moto.
Lasciarsi alle spalle l’Italia, partendo con l’esplorazione dalla Slovenia, ci permette di affrontare un avvicinamento graduale: conoscendo pian piano, chilometro dopo chilometro, quei Paesi così vicini a noi ma di cui, troppo spesso, abbiamo ignorato la storia. Anche quando l’orrore andava in scena a poche centinaia di chilometri dalle nostre coste.
1. Plitvička Jezera 🇭🇷
[📍 44.8820766, 15.6234575]
I laghi di Plitvice sono un vero must per iniziare l’esplorazione dei Balcani in moto in tutta tranquillità. Per quanto turistici, ampiamente frequentati e, nella stagione più calda, spesso presi d’assalto, sono un luogo che resiste a tutto questo complice di un fascino che non può lasciare indifferenti.
Meglio entrare al mattino, per godere appieno della giornata e muoversi a piacimento lungo tutti gli itinerari a disposizione dei visitatori.
Consiglio di iniziare la visita la mattina per evitare la sorte grama che mi ha colpita durante la mia prima visita. Affidandomi alle giornate primaverili che si stavano allungando, sono entrata nel pomeriggio. E mi sono persa, vagando come un’anima in pena alla ricerca dell’uscita, proprio mentre si faceva buio pesto.
Dove dormire ⛺
2. La Željava Air Base 🇭🇷
[📍 44.8557110, 15.7759062]
Non potrei immaginare un luogo di confine più simbolico di questo, e assolutamente in linea con la filosofia avventurosa che vorrei attribuire a un viaggio nei Balcani in moto.
Sulla linea immaginaria che divide la Croazia dalla Bosnia, questa base aerea militare fu costruita per volere del Maresciallo Tito fra il 1957 e il 1965. Mille avvicendamenti storici si sono susseguiti nel corso del tempo, e di quella che allora era la terza base militare con aeroporto più grande d’Europa resta ben poco. Solo un grande aereo arrugginito, in pessimo stato di conservazione, e i grandi hangar collegati da tunnel che, nel complesso, superano i 3 chilometri di lunghezza.
Mi sono addentrata di qualche passo, ma non ho osato fare di più: pieni di macerie e avvolti nel buio non invitano all’esplorazione in tutta leggerezza. Visto anche che, tutto intorno, la zona resta ancora minata. A più di vent’anni dalla fine del conflitto.
3. La strada dei Diamanti, Gornji Vakuf 🇧🇦
[📍 44.0004882, 17.6196456]
Questo non è un luogo felice, ma è un luogo della memoria.
Lungo questa strada bianca, che corre fra le montagne e collega Novi Travnik a Gornji Vakuf, il 29 maggio del 1993 un convoglio di aiuti umanitari diretto a Zavidovići su cui viaggiavano 5 ragazzi italiani (Sergio Lana, Guido Puletti, Fabio Moreni, Christian Penocchio e Agostino Zanotti) venne attaccato da un gruppo paramilitare. Solo Christian e Agostino riuscirono a salvarsi, fuggendo alla strage nascondendosi nei boschi.
Lungo la Strada dei Diamanti, sulla striscia di ghiaia chiara che punta verso Sud, una lapide e un monumento ricordano quelle morti ingiuste e un orrore che non sarebbe mai dovuto accadere.
Di questa storia, e della vita che si conduce oggi in Bosnia centrale, ho scritto un reportage per conto dell’ADL Zavidovići Onlus nel 2016.
Vorresti leggerlo? Mandami una mail 📧
4. Sarajevo 🇧🇦
[📍 43.8592921, 18.4273660]
Dell’amore sconfinato che provo per questa città ho parlato tante, tante volte, ma come non inserirla anche in questa classifica dei luoghi imperdibili per il nostro viaggio nei Balcani in moto? Quando ci sono ritornata, dopo pochi mesi dalla mia prima visita, sono giunta in città da nord, da Jahorina (una delle montagne sulle quali si erano disputate le Olimpiadi Invernali, nel 1984), invece che da sud come avevo fatto la volta prima.
Se, da sud, si arriva al centro della città percorrendo il famoso Viale dei Cecchini in tutta la sua lunghezza, arrivando da nord e dalle montagne il paesaggio è completamente diverso.
Cercate di seguire la stessa direttiva, se volete emozionarvi. E, potendo, fate in modo di giungere in città al tramonto. Quando il sole tinge la Miljacka e la fa brillare come se fosse un fiume d’oro, mentre ogni edificio della città e la Vijećnica sembrano gioielli incastonati nella morbido terreno della vallata.


La visita a Sarajevo è, per me, il momento più emozionante di tutto il viaggio di esplorazione dei Balcani in moto. Sarà che ogni persona, ogni edificio, hanno una storia da raccontare. Sarà che, a bordo del proprio mezzo, è possibile raggiungere anche due luoghi straordinari, arroccati sulle pendici dei monti che circondano la città…
Curiosi di scoprire quali?
5. La pista da bob delle Olimpiadi Invernali, Sarajevo 🇧🇦
[📍 43.8397962, 18.4430948]
La prima volta che sono salita sul monte Trebević ero insieme a Nic e Lucy, una coppia neozelandese di backpackers che aveva deciso di condividere con me la giornata alla scoperta delle vestigia dei Giochi Olimpici.
Siamo saliti su di un taxi, insieme, e dopo una folle corsa siamo arrivati in cima alla montagna. Tutto intorno a noi i boschi, l’aria di una tiepida giornata di inizio primavera e il cemento della costruzione ormai abbandonata.
“Non lasciate il sentiero e non addentratevi fra gli alberi” ci aveva messo in guardia la taxista, prima di tornare a valle, sgommando. Perché lì, in mezzo al verde e nel silenzio della montagna, il terreno è ancora pieno di mine inesplose.
Insieme abbiamo camminato nella pista da bob, ancora coperta di neve in alcuni punti, abbiamo condiviso i racconti, ci siamo fatti impressionare dalla storia e poi siamo scesi a piedi verso la città.

Le altre due volte in cui ho visitato la pista da bob sono arrivata in cima al Trebević in moto, ma l’emozione di quella prima visita non l’ho scordata: era come se la storia avesse subito una battuta d’arresto, e mi fossi infilata in un buco nero del tempo. La grandezza di un periodo di prosperità aveva conosciuto la guerra, e la guerra aveva avuto la meglio.
6. La Hum Tower, Sarajevo 🇧🇦
[📍 43.8725290, 18.3865197]
Durante la guerra, e il grande assedio di Sarajevo, la torre della televisione e delle telecomunicazioni fu una delle prime vittime del fuoco nemico. Brillava, nella notte, ed era un puntino rosso che si stagliava contro un cielo illuminato solo dalla luce dei mortai.
Non è un luogo canonico, e difficilmente viene raggiunto dai turisti di passaggio per Sarajevo. Ma l’ho voluto inserire ugualmente all’interno degli itinerari consigliati per un viaggio nei Balcani in moto perché per me, dalla sua posizione dominante 812 metri sopra la città, esercita un fascino incredibile. Ha resistito all’orrore, e continua a trasmettere le comunicazioni di un popolo che combatte per fare grandi passi in avanti. Ogni giorno.
Dove dormire a Sarajevo 🛌
Questo ostello centralissimo, nel cuore di Ferhadija, ha anche un cortile interno per parcheggiare la moto. La proprietaria è deliziosa e le camere sono pulite.
7. Srebrenica 🇧🇦
[📍 44.1039762, 19.2997218]
Le conversazioni più assurde in merito al conflitto etnico le ho avute proprio in questa città, a pochi passi di distanza dalle 8372 tombe di ragazzi e uomini uccisi nel luglio del 1995. Ho capito che la vergogna porta a cercare di infangare la storia, gli errori e le azioni prive di senso.
È nostro dovere, allora, continuare a parlarne. Per non permettere che la storia venga manipolata, e che le vite vengano dimenticate.
8. Belgrado 🇷🇸
[📍 44.7915948, 20.4525901]
Di questa grande città, al centro di un’epoca di straordinari cambiamenti e corse, ho faticato a farmi un’idea precisa. Forse ero troppo travolta da tutto quello che stavo conoscendo, per permettermi di farmene un’idea lucida. Ma provare ad andare dall’altra parte serve, per capire. E per conoscere la storia in tutte le sue molteplici sfaccettature.
Da non perdere
Il Museo Tesla: un gioiellino ancora poco conosciuto dai turisti, ma che merita sicuramente una visita.
[📍 44.8051397, 20.4707389]

9. Višegrad 🇧🇦
[📍 43.7823906,19.2879773]
Questo è ciò che scriveva Ivo Andrić, l’autore premio Nobel e perfetta rappresentazione del carattere misto del popolo jugoslavo («un po’ bosniaco, un po’ croato, un po’ serbo e nessuno dei tre») di Višegrad.
“E così, tra il cielo il fiume e le montagne, una generazione dopo l’altra imparava a non compiangere troppo ciò che la torbida acqua si portava via; ché la vita è un miracolo impenetrabile perché si fa e disfà incessantemente, eppure dura e sta salda, come il Ponte sulla Drina”.
10. Durmitor National Park 🇲🇪
[📍 43.1496412,19.0896074]
Il Parco Nazionale del Durmitor è un’incredibile oasi di bellezza selvaggia, e va assolutamente percorso in lungo e in largo. Godendo appieno di questo ambiente alpino ancora quasi incontaminato, con la calma e la consapevolezza che solo un’esplorazione lenta dei Balcani in moto ci può trasmettere.
Dove dormire ⛺
Quando l’ho visitato ho fatto campeggio libero, in una zona non molto battuta. Esistono però campeggi e diverse possibilità di alloggio.
11. Mostar 🇧🇦
[📍 43.3439307,17.8078565]
La più grande fortuna che potrebbe capitarvi durante la vostra permanenza a Mostar è quella di assistere agli spericolati tuffi dallo Stari Most. Con incredibile bravura – e una notevole dose di sangue freddo – i giovani bosniaci si gettano nelle freddissime acque della Narenta. Per lo stupore, e l’ammirazione sconfinata, dei turisti.
Quello dei tuffi è uno spettacolo incredibile, che potrebbe persino far dimenticare per un secondo la tragica storia di questa città, e della sua geografia combattuta.
12. Il monastero dei Dervisci, Blagaj 🇧🇦
[📍 43.2574332,17.8980914]
Sogno di tornare in Turchia, prima o poi, per assistere alla danza rotante dei dervisci. In Bosnia Herzegovina non ce ne sono più, e l’ultima tekija che si conserva è proprio questa: è così vicina a Mostar che deve per forza rientrare fra le tappe della tua prossima avventura nei Balcani in moto.

13. Dubrovnik, Croazia 🇭🇷
[📍 42.6457310,18.0967915]
La Croazia si fa più cara di anno in anno, e sicuramente la fama del celebre Trono di Spade non aiuta. Una tappa nella vecchia Dubrovnik, o sulle mura storiche che circondano la città, è però imperdibile. Dall’alto, il fascino del mare che si getta contro la pietra bianca è qualcosa di magico.
Dove dormire 🛌
14. Spalato, Croazia 🇭🇷
[📍 43.5048332,16.4418843]
Spalato è un piccolo gioiello, perfetto per la pausa di un giorno e per salutare i Balcani prima di imbarcarsi per l’Italia.
Avete mangiato quanti più ćevapčići possibili? Fatelo ora, perché una volta saliti a bordo del traghetto saranno solo un lontano ricordo.
E voi, conoscete queste terre? Avete mai pensato di esplorarle in moto?
Io sono innamorata dei Balcani e li ritengo luoghi straordinari. Attraversati da strade perfette per muoversi su due ruote, e imparare l’arte dell’avventura.
20 Comments
Anna Venturoli
Quanti ricordi! Viaggio bellissimo. ❤️
Arianna Lenzi
Verissimo <3
Silvia The Food Traveler
Purtroppo non conosco affatto queste terre se non per le poche cose che ho letto in qualche libro o in qualche reportage. Mi fa venire la pelle d’oca pensare che quando io ero al liceo, mentre guardavo le repliche di Beverly Hills e pensavo a cosa fare il sabato sera, così vicino a casa nostra stavano succedendo delle cose terribili. Ma forse qui non se ne parlava nemmeno, non lo so.
Tra tutte le città Sarajevo è senza dubbio quella che mi incuriosisce di più.
Mi piacerebbe molto leggere il tuo reportage!
Arianna Lenzi
Io sono nata due settimane prima dell’inizio dell’assedio di Sarajevo, ma è come se quella storia mi si fosse incastrata dentro. A chilometri di distanza. Vai a Sarajevo, e poi scrivimi: sono sicura che non potrà rimanerti indifferente!
Silvia The Food Traveler
Sì, anzi sicuramente ti scriverò per chiederti consigli. Intanto ho ricevuto il reportage via mail, grazie non vedo l’ora di leggerlo.
Arianna Lenzi
Grazie e buona lettura!
Mariano
Bellissimo reportage.. Notizie utili e molto interessanti.. Mi viene voglia di partire subito.
Arianna Lenzi
Grazie mille per le belle parole. Sono luoghi che meritano, tanto <3
Valentina
Se già mi intrigava parecchio l’idea di un road trip nei Balcani, adesso sono proprio convinta: voglio, devo farlo anche io! Bellissimo racconto, ricco di suggestioni splendide! E bravissima, come sempre <3
Arianna Lenzi
Grazie cara Valentina <3 Vedi che ti ho convinta? Parti subito, subito. Io sto valutando di farlo a Natale, con la moto nuova. Sarajevo sotto la neve deve essere magica!
Alberto
Stesso viaggio in solitario con la fazer600 appena acquistata. Devo tornare a riprendere il mio cuore a Sarajevo.
Arianna Lenzi
Fammi sapere se trovi anche il mio, credo vaghi trasportato dalla Miljacka.
Andrea Casucci - Pellegrino in moto
Ciao! Ti seguo su instagram e ammiro tanto ciò che fai. Abitando a Bari i Balcani sono una destinazione vicinissima, tenendo conto che a meno di una notte in traghetto sei già la, a km zero. Quando ci andrò tornerò a leggere questo post, annotandomi le destinazioni. Ciao!
Arianna Lenzi
Grazie mille 💙 Spero tu abbia occasione di andarci presto, sono una terra magica. Buona strada!
Carlo
Descrizione perfetta, sintetica ed efficace, che trasmette in maniera , ben dosata, informazioni di viaggio e impressioni personali. Grazie
Arianna Lenzi
grazie!
Stefano
Ciao, brava, scrivi molto bene!
Arianna Lenzi
Grazie Stefano!
Yves Schlatter
Superbement décrit, ton périple me rappelle pleins de souvenirs et/ou d’anecdotes dont voici quelques unes :
1) Aux Plitvice (d’ailleurs c’est dans le même camping que toi) sous l’avant toit de la tente (les anciennes tentes étaient en deux parties), il y avait un bruit assez inquiétant et quand j’ai pris mon courage à deux mains et ai passé ma tête pour voir ce qu’il y avait je suis tombé sur un énorme couple de lucanes (lucanus cervus). J’avais été tellement surpris de voir un insecte de cette taille que j’avais appelé un ami qui s’y connaissait en insectes pour que j’arrive à les identifier. A l’époque pour y arriver c’était assez compliqué (mauvaise route) alors je pense que maintenant ça doit être plein de touristes en été…
2) Sarajevo j’y suis passé en coup de vent (je remontait à Cracovie en Pologne), cet endroit évoquait pour moi la honte de l’Europe, ce qui n’aurait jamais dû ce produire surtout après ce qui s’était passé durant la dernière grande guerre mondiale. Mais maintenant en te lisant, je regrette de ne pas avoir pris ce temps d’y rester, ce sera assurément pour une prochaine fois.
3) Mostar et en particulier son pont que j’ai eu la chance de la voir par deux fois avant sa destruction. Sa reconstruction semble assez fidèle à l’original.
4) Le monastère des Derviches, ben mince alors, si j’avais su j’y serais passé… Les derviches, leur ordre et leurs danses c’est vraiment quelque chose de très particulier et à voir. Merci pour l’information.
5) Dubrovnik, un jour mes parents m’ont dit m’avoir conçu à Dudrovnik durant leur voyage de noce, et oui ça ne s’invente pas… Bon faut dire qu’à cette époque les codes et convenances étaient bien différentes de celles de maintenant. C’est vraiment une très belle ville qu’il faudrait pouvoir visiter le soir après que les grosses masses de touristes soient parties. Je me souviens d’y avoir visité un muséum d’histoire naturelle qui était situé dans les remparts.
6) Split et toutes les autres îles (Pag, Brac, Krk, Hvar, Losinj, Cres, etc…) atteignables par des ferry et/ou des ponts je les ai faites (parfois plusieurs fois) pendant les 12 fois que je suis descendu en ex-Jugoslavie (avant la guerre). Dès que l’on quitte les grands axes routiers et/ou villes on retrouve encore beaucoup d’authenticité et la nature (la principale raison de ces voyages pour moi) y est encore très sauvages. La chance de ces îles aux eaux turquoises c’est d’avoir souvent une roche très dure et coupante le long de leurs côtes, ce qui les protègent de l’envie d’y construire des bâtiments/ complexes hôteliers.
Merci Arianna pour avoir partager avec nous ce voyage tes découvertes et ton expérience de cette/ces régions/pays qui sont vraiment à découvrir.
Arianna Lenzi
merci <3 tes comments sont toujours magnifiques!