Quando si è trattato di pensare all’organizzazione del viaggio che sto facendo, non ho avuto dubbi in merito al fatto se avrei, o meno, portato con me l’attrezzatura da campeggio. Ero certa che sì, sebbene fossi consapevole che la stagione avrebbe potuto rivelarsi non sempre clemente. Avere con me quanto necessario per fare campeggio in moto ero certa si sarebbe rivelato utile, anche per quanto riguarda il contenimento dei costi, e non mi sbagliavo.
Ma come far stare tutto quello che serve per fare campeggio in moto nei bagagli della mia CRF250L, volendo viaggiare il più leggera possibile?
La verità, come sempre quando si parla di viaggi su due ruote, è solo una: organizzazione. Ed è così che ho iniziato a studiare come ottimizzare il mio bagaglio per rendere il campeggio in moto non solo fattibile, ma anche comodo e divertente.
Nell’articolo relativo all’equipaggiamento della perfetta moto da viaggio vi ho raccontato di come abbia deciso, per questa motocicletta, di optare per delle borse morbide. Lasciate le mie bellissime Trekker Dolomiti di Givi in garage, accanto alla CBF500, per la CRF250L mi sono orientata verso un brand diverso, e di eccellenza per quanto riguarda la vestizione di moto dualsport ed enduro, e cioè Enduristan.
Una volta montate le borse laterali Monsoon 3 sui telai posteriori costruiti dalle abili mani di Archimede Bikes, ho cercato di riproporre il metodo organizzativo che trovo ottimale (e che avevo già sperimentato in passato, anche se con altre moto e altre borse).
Ogni lato ha uno scopo
Il fatto di organizzare il bagaglio in maniera metodica – sui due lati – potrebbe sembrare esagerato, ma vi assicuro che funziona. Per la mia moto ho scelto di dedicare la borsa di destra a tutto quello che mi potrebbe servire in maniera più agile, o singolarmente. Facendo bene attenzione alla disposizione, e alla distribuzione dei pesi. Questa borsa, quindi, contiene scarponcini da trekking (dentro uno dei quali infilare la confezione di grasso Gore-Tex proof per i miei stivali da moto TCX), Tool Pack Enduristan con gli attrezzi dei quali potrei avere bisogno (sul fondo della borsa), bastoncini telescopici, asciugacapelli da viaggio, scarpe da ginnastica, una bustina con carta igienica, palettina e salviettine mini (il cosiddetto “Kit Cacca”), tappetino da yoga da viaggio, zaino da 20 litri comprimibile, Kitchen Sink comprimibile (io ho la versione da 5 litri, ideale per chi viaggia solo) di Sea to Summit, bombole di butano con relativo fornellino, kit cucina e, all’interno di una sacca stagna, la dispensa con il cibo.
Incredibile, vero?
Ma la parte migliore, e quello che ci interessa davvero, ci aspetta nella borsa di sinistra. Perché è qui che ho organizzato, in maniera altrettanto magistrale, il materiale per fare campeggio in moto. E il fatto di riuscire a far stare tutto in una borsa dipende, soprattutto, dall’equipaggiamento di cui abbiamo deciso di dotarci. Che, idealmente, deve essere minimale, ma allo stesso tempo pratico, comodo e veloce da utilizzare.
Sul lato sinistro della borsa, visto che sono praticamente della stessa grandezza, ho affiancato il tappetino gonfiabile Trekker di Bertoni alla mia nuova tenda Naturhike Tagar 2, sopra alla quale infilo il suo relativo telo. Questo, realizzato perfettamente a misura della tenda, permette di proteggerla dallo sporco del terreno, e creare un’ulteriore barriera isolante. Tenda e telo vengono infilati in un sacchetto trasparente, in modo che, se dovessi metterli nella borsa bagnati, non andrebbero ad inumidire il resto. La scelta migliore? Una sacca stagna della giusta dimensione, al posto del sacchetto, e sarà un prossimo acquisto.
Ma come mai questa tenda per campeggiare in moto, invece della mia storica e fidata Bertoni Nordkapp? Ve ne parlerò in un articolo dedicato, perché trovo che la scelta della tenda sia uno step fondamentale nell’organizzazione del bagaglio da moto. E, alla luce di questo, la Naturhike Tagar 2 merita una recensione più approfondita.
Sulla destra della borsa ho infilato il mio sacco a pelo invernale Alvivo. Naturalmente piuttosto ingombrante, è ben equipaggiato di ganci e cinghiette che permettono di compattarlo a dovere. Riducendo lo spazio che altrimenti richiederebbe, è la scelta ideale se pensate di mettervi in viaggio in mesi meno miti dell’estate, o se prevedete di affrontare una lunga avventura overland.
Perché l’ho imparato a mie spese, durante il viaggio in moto in Asia Centrale. Inutile caricarsi di peso superfluo: meglio un solo sacco a pelo, versatile, in grado di tenerti al caldo quando serve. E se le temperature dovessero alzarsi, si fa sempre in tempo a tenerlo aperto o, addirittura, a buttarselo addosso a mo’ di coperta e vestirsi leggeri. Il vero problema in tenda di notte è il freddo, non il caldo, ed è importante tenerlo in considerazione.
Al sacco a pelo in piuma accompagno il sacco lenzuolo in seta, sempre di Alvivo. Che contribuisce all’igiene del sacco a pelo, tenendolo pulito più a lungo, e aiuta, inoltre, alla regolazione della temperatura. La seta, infatti, ha straordinarie proprietà termoregolatrici e di mantenimento dell’umidità, molto di più del cotone, per questo è un materiale più pregiato, e più adatto per un sacco lenzuolo che funzioni davvero.
Una volta gonfiato il cuscino (uso questo di Decathlon), faccio in modo che il sacco lenzuolo lo copra e lo contenga, un po’ come se fosse una federa. Anche in questo caso aiutiamo il cuscino a rimanere pulito più a lungo, e inoltre mettiamo la nostra pelle a contatto con un materiale che non la danneggia, anzi. Dedicato alle signore all’ascolto: sapete che le star del cinema scelgono fodere per cuscini in seta perché queste non rovinano i capelli? Ora lo sapete, e nelle vostre notti sotto le stelle avrete tutto il diritto di sentirvi un po’ più Julia Roberts, e un po’ meno Bridget Jones.
C’è spazio anche per le minuterie
Negli angolini che rimangono ho inserito la piccola sacca doccia di Sea to Summit (che in questo viaggio non ho mai usato, ma sono sicura mi verrà utile in futuro), il cavo di acciaio che mi ha regalato Born to Be Free per legare casco e giacca alla moto, il filo per stendere il bucato (realizzato in maniera così particolare che non serve avere mollette), i guanti invernali Hevik (che ad ora non ho mai usato, ma che temo mi serviranno al rientro in Italia) e delle cinghie a strozzo (sempre utili, in molte occasioni).

A concludere tutto ci sono la mia seggiolina da campeggio in alluminio e la tuta antiacqua, che tengo in superficie per essere velocemente pronta al peggio.
E voi, come organizzate il materiale quando volete fare campeggio in moto? Cosa portate con voi, cosa invece no?
Fatemelo sapere nei commenti, sono davvero curiosa di scoprire le vostre esperienze e le vostre opinioni.