come è
iniziato tutto
Ne ho fatta tanta, di strada, da quando assemblavo il giornaletto delle scuole medie sul tappeto del soggiorno. Perché chi si immaginava, in quel primo momento di slancio imprenditoriale, che le parole scritte sarebbero state poi la vera costante della mia vita.
Io no di certo! Anche se ora, guardandomi indietro, sono sempre più convinta che nulla accada per caso e che ogni azione istintiva di quando ero più giovane si sia poi tradotta in un pezzo del percorso che mi ha portata dove sono oggi.
A vent’anni scarsi sono entrata nella redazione di Bresciaoggi, per fare la giornalista vera: nel frattempo frequentavo l’Università, mi laureavo, mi compravo la mia prima moto e iniziavo a viaggiare per il mondo. Raccontando le mie avventure su questo blog – che allora era solo agli inizi – e capendo che con le parole potevo fare molto di più: potevo dare vita alle storie che volevo io.


Dal giornalismo
al digital
Ci ho messo ancora qualche anno e qualche esperienza (come Redattore Editoriale e Project Manager in importanti case editrici italiane), per capire che il mondo che cambiava così velocemente non era un limite, ma uno stimolo incredibile.
E alla fine, quella passione smodata per la carta stampata si è tradotta in qualcosa d’altro: in un’amore per la comunicazione digitale, e per tutte le infinite possibilità di raccontare, emozionare e condividere che oggi esistono grazie al web.
la mia vita
in pillole
Io vi porterò fino alle porte dell’avventura, ma starà a voi aprirle per sfidare il destino.
Thierry Sabine
Sono appena al primo anno di università quando divento la più giovane collaboratrice di Bresciaoggi, uno dei due quotidiani della mia città. Per i quasi 5 anni seguenti mi sono occupata di cronaca, cultura e spettacoli, iniziando a realizzare il mio sogno di bambina, ovvero quello di raccontare il mondo, e la realtà che mi circonda.
La mia prima motocicletta, una Honda CB500X, me la regalo per la mia laurea. Quello che credevo fosse semplicemente un mezzo utile a spostarmi, e ad essere indipendente, si è in realtà ben presto rivelato molto di più. Così ho iniziato a viaggiare, anche per periodi molto lunghi.
È durante un lungo viaggio in solitaria nei Balcani – ovviamente in moto – che scopro l’esistenza di un nuovo Master in Scrittura Creativa allo IULM di Milano: faccio domanda, un colloquio e vengo selezionata. Così mi trasferisco, studio per 6 mesi e poi inizio a lavorare nel mondo delle case editrici. Occupandomi di redazione, scouting e project management. Nel frattempo apro anche il mio blog, e nell’estate di quell’anno raggiungo l’Asia Centrale in sella alla mia due ruote.
Tornata definitivamente in Italia dopo un periodo a Parigi, durante il quale ho fatto il pieno di gioia lavorando a Disneyland Paris, decido di non trovare più scuse: apro la Partita IVA, e mi butto definitivamente nel mondo del Digital Marketing. Continuando a viaggiare, scoprendo la passione per il fuoristrada.
Oggi mi occupo di digital a tempo pieno. I video delle vacanze estive, che a 12 anni editavo con tanta passione, hanno aperto la strada ai video che oggi realizzo per i miei clienti che hanno voglia di raccontare la propria storia in maniera non banale. E così anche tutto il resto: le fotografie, i racconti, la creatività che ho messo e continuo a mettere nel brand La bionda sulla Honda sono la miglior palestra possibile per il mio lavoro di Social Media Manager e Digital Marketer per le aziende che desiderano comunicare in maniera efficace, crescere e fare il grande salto. Quando non sono al lavoro sono in sella alla mia moto, e mi alleno con il sogno di correre dei rally internazionali.
non vado
solo in moto
Perché no, nella vita non vado solo in moto: dietro ogni viaggio, ogni gara, c’è infatti un immenso lavoro silenzioso. Fatto di studio e impegno, di dedizione e voglia di fare sempre meglio.
Per il bene di chi sceglie di affidarsi alla mia professionalità per dare voce al proprio brand, ma anche per me stessa: perché i sogni sono tanti, e non hanno di certo voglia di rimanere nel cassetto a fare la muffa.
