Avere la possibilità di viaggiare a lungo è il sogno di molti, inutile negarlo. Il web è pieno delle testimonianze, e dei racconti, di persone che sono saltate in sella alla propria moto e hanno vagato per mesi (se non per anni); così come è pieno delle domande di chi non ha ancora capito come questo sia possibile. La maggioranza di noi guarda a questi viaggiatori quasi come a figure mistiche, che possono contare su di una fortuna della quale noi non disponiamo. Per molti pare essere questa l’unica spiegazione possibile all’eterna domanda «come fanno, loro, a viaggiare a lungo e io no?». Nella realtà dei fatti, però, non è quasi mai così, e si tratta solamente di scelte, di vite costruite attorno a obiettivi differenti. Così come di viaggi vissuti con un diverso spirito, e un diverso approccio. Volete scoprire come viaggiare in moto a budget (quasi) 0, e conoscere una volta per tutte il segreto di chi può permettersi di viaggiare senza data di rientro?

Indossate qualcosa di comodo, e non abbiate paura di sporcarvi: la verità è meno luccicante di quanto non crediate.

Quando si viaggia a lungo le premesse cambiano

Quando si decide di intraprendere una lunga esperienza di viaggio, è ovvio che le premesse e le prerogative cambino radicalmente. Se il nostro obiettivo è viaggiare il più a lungo (e in largo) possibile, possiamo permetterci giri in tondo e momenti di stanziali. Possiamo costruire una sorta di campo base, mentre conosciamo il luogo in cui ci troviamo, possiamo tirare un respiro e poi ripartire senza la pressione delle corse, e del tempo che non basta mai.

Capire come viaggiare in moto a budget (quasi) 0 diventa più facile, intuitivo e possibile, se non stiamo parlando di una vacanza di due settimane, di una fuga temporanea dal mondo del lavoro. Quando decidiamo vivere un’avventura dalla durata indeterminata il nostro sistema di valori cambia, siamo disposti a cercare compromessi e a metterci in gioco. Finalmente liberi dalla fretta, dalla folle smania di vedere tutto nel breve periodo di libertà che abbiamo a disposizione, il tempo acquisisce un ingombro diverso. Ed è in questa nuova consapevolezza che si infilano le scelte, e nuovi modi di concepire il viaggiare.

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Nei viaggi a durata indeterminata ci possiamo permettere di fermarci, respirare e fare ciò che ci fa stare bene. Nel mio caso è lo yoga.

Lo scambio lavoro

Uno dei sistemi più diffusi per rendere sostenibile il viaggio a lungo termine è sicuramente lo scambio lavoro. Ovvero la possibilità di offrire la propria forza lavoro, un po’ del proprio tempo, e in cambio ricevere alloggio (e qualche volta vitto). Il modo migliore? Affidarsi a siti come Workaway, o HelpX che, dietro pagamento di una piccola fee annuale, mettono in contatto viaggiatori e persone che hanno bisogno di una mano. Su siti del genere si possono trovare un po’ tutte le esperienze possibili, e moltissime realtà diverse che hanno bisogno di un sostegno per svolgere alcune mansioni.

Io, durante il mio ultimo viaggio fra Albania e Grecia, sono stata 3 settimane ospite di una scuola di equitazione di proprietà di una famiglia tedesca. Ho aiutato nelle attività all’aperto (potare rami, estirpare le erbacce, tutto quello che c’era bisogno di fare) e poi ho dato una mano per quanto riguardava la promozione del luogo. Dal fare foto durante i corsi, o alla dépendance che mettono in affitto tramite Airbnb, alla gestione e alla cura del loro sito web, ho fatto quello che potevo, insomma, per aiutare in maniera concreta.

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Perché lo spirito dello scambio lavoro è questo: apportare il proprio personale contributo, condividere tempo e spazi e crescere nella conoscenza e nel rispetto reciproco.

Non è sempre tutto rose e fiori, però, e per questo motivo è secondo me importante partire con ben chiaro nella mente che non sarà una vera e propria vacanza, ma un qualcosa di completamente differente. Probabilmente ci saranno meno occasioni di esplorare, perché una parte della giornata andrà dedicata al lavoro, ma nell’ottica di un’avventura senza vera data di fine, questo è meno importante. Ci sarà comunque sempre tempo libero (di solito il fine settimana, o alcuni momenti della giornata) per conoscere la zona, e non dimentichiamo che i suggerimenti di chi abita da tempo nell’area, e che magari ci sta ospitando, potrebbero rivelarsi davvero preziosi.

Insomma, viaggiare in moto a budget (quasi) 0 è possibile, ma è giusto essere realistici e vedere le cose per quello che sono. E nessuno si sognerebbe mai di diffondere falsità, o farvi credere che sia tutto ovvio, tutto immediato, tutto semplice. La verità è che per viaggiare serve impegno, dedizione e anche, spesso, spirito di sacrificio. Perché solo una minima parte di viaggiatori può contare su grandi fortune, o su vite privilegiate: la verità è che il 99,9% di loro, di noi, sono persone che nelle cose ci si buttano di testa, e non hanno paura di faticare.

Perché i sogni arrivano a destinazione quando siamo noi a spianargli la strada, e non per strane coincidenze del destino.

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Durante la mia permanenza a Peripetia Horses ho anche fatto la raccolta delle olive. Insieme a una coppia tedesca con un Van, che si sta dirigendo verso est.

Spero che il mio articolo possa aver contribuito, anche solo in qualche modo, a sradicare quel tanto antipatico cliché nel quale si cade troppo spesso, quando si vedono persone viaggiare per mesi o anni.

Conoscevate la possibilità dello scambio lavoro? Se sì, avete mai pensato di fare un’esperienza simile? Sono davvero curiosa di scoprire cosa pensate dell’argomento, scatenatevi nei commenti!

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