Pochi giorni fa ho avuto l’opportunità di esplorare una zona d’Italia che purtroppo conoscevo poco, ovvero quella delle Alpi Marittime – che dal Piemonte portano in Liguria lungo scenari davvero speciali – e poi le Langhe. E se hai seguito le mie storie sai che l’occasione è stata un evento stampa organizzato da Suzuki: una 3 giorni guidata da Fabrizio Bruno, tour Leader di Passione Avventura, che ho avuto il piacere di vivere guidando una Suzuki SV650. Ma non solo, perché fra le moto a disposizione nel parco mezzi c’erano anche degli altri modelli, fra cui la Suzuki V-Strom 650. E visto che un antico detto dice che “Se l’endurista non va all’enduro, l’enduro va all’endurista”, ovviamente non mi sono potuta esimere dal provarla e cogliere l’occasione per realizzare una comparativa fra i due mezzi Suzuki.

Quale mezzo avrà vinto, e quale sarà risultato essere il mio preferito? Continua a leggere questo articolo per scoprirlo.

Tutto è iniziato con una SV650…

La mia esplorazione del Far West italiano è cominciata – come vi dicevo – in sella alla Suzuki SV650. Un bicilindrico a V che nasce alla fine degli anni 90 ma che ha saputo restare attuale fino ad oggi. 

E come è oggi? Beh, oggi è una moto dalle geometrie gradevoli, dall’ottima guidabilità e con un motore che è in grado di dare soddisfazioni.
Perché i cavalli, sotto la sella, sono 76: più che sufficienti, insomma, per divertirsi in sella a una moto Naked che non ha ovviamente nessuna pretesa Racing, ma sa comunque rivelarsi un mezzo perfetto per molti utilizzi.

Il peso non è contenuto, perché siamo comunque sempre attorno ai 200kg, ma la ridotta altezza da terra la rendono comunque una motocicletta alla portata dei piloti di tutte le taglie, anche di quelli più piccoli come potrei essere io.

L’erogazione è dolce, il sound non estremo ma ha tutta la coppia necessaria per andare sereni su strada, e non farsi spaventare dal chilometraggio.
Bello anche il faro tondo, che mi ricorda la mia vecchia CBF500 che ho venduto da poco, e bella l’accoppiata colore della versione che io avevo scelto: telaio blu metallico e motocicletta nera opaca.

Non è una motocicletta che risulta eccessivamente stancante, perché la sua potenza permette di uscire indenni da qualunque situazione, ma sicuramente il fatto che sia una naked, e il fatto che le manchi qualunque tipo di protezione aerodinamica, sicuramente non la decreta – almeno sulla carta – una perfetta moto da viaggio.

… ma poi è finito in sella a una V-Strom 650

Diverso il discorso per la Suzuki V Strom 650, che con la SV650 condivide lo stesso motore di base, ma ha geometrie completamente diverse e con la quale, possiamo dire, non ha nulla da spartire.

La potenza è ovviamente sempre quella, solo un pugno di cavalli in meno, ma la sensazione è ovviamente quella di una moto molto diversa.
Perché nella pratica lo è. La Suzuki V-Strom 650 è stata concepita come una crossover votata al viaggio e alle percorrenze: lo si capisce dall’attenzione a tanti dettagli, dal cupolino (che tra l’altro non risulta fastidioso nemmeno a piloti bassi di statura) alla presa USB al manubrio, e da un’erogazione se possibile ancora più docile rispetto a quella della SV650.
Il motore ha la potenza giusta per permetterti se non tutto quasi, ma senza paura. Perché è una moto che senti ben bilanciata, gestibile e intelligente.

Però, indubbiamente, ha anche dei difetti…

Suzuki V-Strom 650

Difetti della Suzuki SV650

  • Rapporti un po’ corti: questo è l’unico difetto che posso trovare alla Suzuki SV650, perché risulta una moto intelligente. Stiamo sempre parlando di una Naked, e sarebbe assurdo pretendere protezioni dal’aria o il comfort di una moto che rientra in un altro segmento.

Difetti della Suzuki V-Strom 650

  • Il peso, sicuramente, è un fattore da considerare: quasi 215 i chili a secco, ai quali vanno aggiunti i 20,5 litri di benzina che il serbatoio può contenere, la rendono una motocicletta impegnativa quando si incontra del brutto, unito al fatto che comunque l’altezza della sella è quella che è.
    Io sono 1,63 centimetri e toccavo con un piede, e non con tutta la pianta. Per quanto sia abituata a muovermi sulla sella e a non toccare mai completamente, questo è un elemento che potrebbe frenar piloti con meno esperienza.
  • Ingombro “visivo”: la zona del serbatoio risulta molto grande, visivamente, soprattutto agli occhi di una pilota “mini” seduta sulla sella. Restano comunque importanti vuoti, sul davanti, che un po’ mi disturbavano.

E la vincitrice della comparativa è…

Sebbene a primo impatto possa sembrare che io abbia trovato più difetti alla V-Strom 650, è questa fra le due ad avermi conquistata.

Sarà che il segmento adventure su di me ha sempre più presa rispetto a quello della moto che io considero come puramente da gita, ma la Suzuki V-Strom 650 è risultata più comoda, più gradevole da guidare sul lungo periodo e dotata di una morbidezza e una maneggevolezza diversa.

Suzuki V-Strom 650

Ringraziamenti

Io concludo questo video ringraziando Suzuki Italia, la Regione Piemonte e la Regione Liguria (con i relativi enti del turismo) per il bellissimo evento organizzato e Fabrizio Bruno per l’itinerario disegnato, perfetto per scoprire queste regioni e le loro bellezze così diverse.

Vuoi saperne di più, e goderti le immagini di questa comparativa? Trovi il video dedicato sul mio canale YouTube ⤵️

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