«Se dovessi partire per un nuovo viaggio, c’è qualcosa che cambieresti?» mi ha chiesto Julia, che insieme a Christian sta viaggiando, senza data di scadenza, a bordo del loro Ford Transit. Stavamo lavando i piatti usati durante la cena a PeripetiaHorses (dove ci trovavamo per fare un’esperienza in Workaway), e la domanda mi ha colta un po’ impreparata. L’ho guardata, per qualche secondo, pensando al mio equipaggiamento da moto, a cosa mi ha accompagnata in questi 60 giorni di viaggio su due ruote, ed è stato bello capire che, forse per la prima volta, ero davvero soddisfatta di come mi ero organizzata.

«No, non cambierei niente. O quasi».

Organizzazione e metodicità

Prima di partire per il viaggio fra Albania e Grecia, in un articolo vi avevo raccontato come avevo scelto di equipaggiare la mia CRF250L per renderla la perfetta compagna di viaggio. Vi avevo poi parlato di come avevo organizzato il bagaglio, e di come la precisione si sia rivelata il segreto fondamentale per riuscire a portare con me anche tutto il materiale da campeggio.

Ma ora, due mesi dopo, assodato che la moto in sé si è confermata perfetta per questo tipo di avventuraho sbagliato qualcosa a livello di equipaggiamento da moto? C’è qualcosa che ho dimenticato e del quale ho poi avuto bisogno, qualcosa che ho portato e che non ho usato? Ci sono state cose che ho acquistato strada facendo, perché ne avevo assolutamente necessità?

Il fatto che avessi redatto una lista ben precisa di tutto quello che mi sarebbe potuto servire, insieme al fatto che mi sia consultata con amici viaggiatori prima della partenza, mi ha davvero aiutata a preparare un bagaglio a prova di bomba. Così come il fatto che mi sia presa il mio tempo, dopo il rientro da Parigi, per organizzare al meglio la nuova moto per il viaggio overland, mi ha permesso di poter contare su di un mezzo affidabile, che non ha davvero mai fatto cilecca.

Ogni strumento del quale avevo dotato il mio mezzo si è rivelato utile: dalla presa multi-USB per ricaricare i devices (dal cellulare alla batteria della mia macchina fotografica), al mio fidato TomTom Rider 550 (che mi ha permesso di registrare gli itinerari più belli, e poi condividerne con voi le tracce GPX), dalle borse Enduristan al supporto da manubrio per Action Cam (io uso la Sony Exmor R).

Non c’è paragone: avere un navigatore GPS e non essere costretti ad utilizzare il cellulare (con tutti i problemi di connessione e surriscaldamento del caso) cambia completamente la vita.

Insomma, posso dirmi davvero soddisfatta del mio equipaggiamento da moto, ma se proprio vogliamo spazzare il capello in quattro, ecco una lista dettagliata degli elementi migliorabili, e dei quali terrò conto al momento di organizzare la prossima avventura su due ruote.

Cose che non ho utilizzato

Bastoncini da trekking telescopici: non ho fatto tante escursioni come avrei voluto, e quando le ho fatte non ho ritenuto di averne davvero bisogno. In futuro li porterò comunque, perché sono pratici e poco ingombranti, e la speranza è di utilizzarli molto di più, la prossima volta.

Picchetti di alluminio per la tenda, che avevo comprato di riserva, nel caso quelli originali Naturhike non si fossero rivelati abbastanza resistenti.

Cose che ho utilizzato solo in maniera marginale

Guanti da moto invernali di Hevik e le manopole riscaldate Oxford, solo una volta rientrata in Italia (viste le temperature completamente diverse rispetto a quelle greche).

Equipaggiamento da migliorare

Per il prossimo viaggio credo opterò per una borsa da serbatoio un pochino più spaziosa, se per allora avrò sostituito il serbatoio originale Honda con uno aftermarket un po’ più capiente (che per la CRF250L viene prodotto da Acerbis). La mia Enduristan Sandstorm 4X è la scelta migliore per piccole moto da enduro, ma magari per il prossimo viaggio opterò per il modello 4H, in modo che all’interno ci stiano macchina fotografica, portafoglio, documenti della moto e la minuteria che è comodo avere sotto mano.

Cose che ho comprato perché mi mancavano

Spesso il piccolo zaino super compatto di Decathlon, che mi accompagna dal viaggio in Asia Centrale, non era sufficientemente capiente (sono circa 10 litri), allora nella zona del mercato delle pulci di Atene (Monastiraki) ho cercato qualcosa di comodo, ma dall’ingombro relativo, che potesse entrare a far parte del mio equipaggiamento da moto. E l’ho trovato! Uno zaino da 20 litri super comprimibile, che si chiude in una bustina grande come la mia mano. Una volta indossato è davvero comodo, ed è perfetto per le escursioni in cui hai bisogno di portare acqua e, magari, qualche vestito di ricambio o una giacca.

D’ora in poi non mancherà più all’interno del mio equipaggiamento da moto.

Ed eccolo all’opera, il mio fantastico zaino comprimibile, durante il trekking che da Fira porta a Oia, a Santorini. Potete leggere il mio articolo in merito a questa esperienza su Fringe in Travel!

Insomma, alla fine dei 2 mesi di viaggio mi sono potuta dire soddisfatta. Ormai la tecnica è assodata, e ogni nuova avventura non può far altro che farmi migliorare, e con me il mio bagaglio.

Ogni viaggio insegna, ogni viaggio è una nuova, grande lezione.

A voi è mai capitato di fare un bilancio conclusivo, alla fine di un esperienza su due ruote? Cosa ritenete indispensabile avere con voi, all’interno dell’equipaggiamento da moto? E cosa, invece, magari avete portato nelle borse senza mai avere occasione di usare? Spero di leggere le vostre esperienze nei commenti, e di sentire i vostri consigli in merito.

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