Quando si tratta di avventure su due ruote, ognuno ha il proprio modo di vedere le cose. Io, ve lo racconto spesso, ho il mio personalissimo approccio alle motociclette: voglio viaggiare leggera, e senza troppi pensieri. Con la disinvoltura che solo un mezzo non impegnativo mi può dare, e la consapevolezza di poter arrivare dovunque. Per questo motivo continuo a sostenere quanto la Honda CRF250L, per me, sia la perfetta moto da viaggio, e ammetto di non vedere l’ora di poter vivere presto altre esperienze, dopo quella di due mesi fra Albania e Grecia. L’anno scorso, durante il mio ultimo contratto a Disneyland Paris, ho iniziato a fantasticare di quel viaggio, che avrei intrapreso in autunno, e infatti avevo scritto un articolo in merito alla sua organizzazione. Alle idee che avevo in mente, alle aspettative nei confronti di quello che sarebbe venuto. Ma ora, esattamente cinque anni dopo essere saltata in sella per la prima volta, e dopo qualche esperienza on the road su due ruote, sono qui per raccontarvi quelli che, secondo me, sono i 5 ingredienti del viaggio in moto. Gli elementi che è importantissimo valutare, e tenere in considerazione, quando si sogna di partire per una nuova avventura.
Non le 5W del viaggio in moto, ma quasi
Agli occhi di molti i punti che andrò a trattare potrebbero sembrare ovvi, mentre per altri potrebbe non essere così. So cosa vuol dire avere tante curiosità e tante domande, quando si sta cominciando a viaggiare in moto, o si sogna di farlo. È soprattutto a queste persone che vorrei parlare, perché da questa fase sono passata anche io. E forse, in qualche modo, mi ci trovo ancora, visto che non si finisce mai di imparare.
Pronti per scoprire i 5 ingredienti del viaggio in moto, così come ve li avevo accennati a Cristina Bacchetti durante la diretta del 31 marzo sul profilo Instagram di Moto.it?
QUANDO
Il tempo, la più grande incognita di tutte, ma anche la più grande discriminante quando si parla di viaggiare in moto, e si desidera andare lontano. Per come la vedo io, è fondamentale tenere in considerazione serenamente il tempo che si potrà dedicare all’esperienza e scegliere la meta di conseguenza. Io non punterei mai verso Capo Nord (ad esempio, parlando di mete gettonate per i motoviaggiatori) sapendo di avere solo due settimane di vacanza. Perché sarebbe una folle corsa contro il tempo, e finirei per perdermi tutto quello che c’è nel mezzo. Che poi, in realtà, è tutto quello che dà davvero senso al viaggio.

COME
Una volta capito il tempo che si ha a disposizione, mettere a fuoco i propri interessi è fondamentale per comprendere come modulare, e costruire, il viaggio che andremo ad affrontare. Io, ad esempio, con la CRF250L preferisco fare meno chilometri al giorno, e arrivare a destinazione nel pomeriggio. Perché arrivare con la luce mi permette di trovare più facilmente il luogo in cui potrò fare freecamping, oppure di potermi godere un tramonto sulla spiaggia, facendo yoga. È questione di gusti, e predisposizione. Avendo più tempo posso diluire gli spostamenti a seconda di quello che mi sento di fare, avendo una moto piccina. Chi, invece, ha più fretta, dovrà magari svegliarsi molto presto la mattina e fare molti più chilometri per arrivare dove si era prefissato.
Ognuno dei 5 ingredienti del viaggio in moto è una diretta conseguenza del precedente, e ognuno di questi contribuisce a formare il reticolo, la base, da tenere ben presente nel momento in cui programmeremo la prossima avventura.

QUANTO
Inutile girarci attorno: anche la disponibilità economica rientra nei 5 ingredienti del viaggio in moto, e ricopre un’importanza notevole. Dal nostro budget dipendono quasi tutte (se non TUTTE) le decisioni che dovremo prendere, dalla scelta di come affronteremo i pernotti al cibo, in primis. Chiaramente chi ha la possibilità, e vuole, investire un budget più alto, potrà scegliere di non portare con sé tutta l’attrezzatura da campeggio. Dormendo tutte le sere in hotel, o in struttura, evita di aggravare il mezzo con il peso di questo equipaggiamento. Guadagnandone in leggerezza e in agilità. Sono scelte e conseguenze, e vanno tenute in conto.
COSA
Il quarto punto della lista si ricollega, inevitabilmente al terzo. Quello che dovremo avere con noi, e il carico che la nostra moto dovrà trasportare, dipenderà dal modo in cui vivremo il viaggio, più o meno avventuroso, più o meno spartano. Per quanto riguarda la scelta di viaggiare con un bagaglio minimale (a livello di abbigliamento), credo che però non cambi. Saremo solo più comodi a lavare i capi sporchi, se ci troveremo in una stanza d’hotel invece che accampati su di una spiaggia. Ma avere poche cose è, secondo me, sempre la soluzione migliore.

DOVE
A prescindere dalla dotazione tecnologica con la quale sceglieremo di equipaggiarci (che sia un comodissimo TomTom Rider550 o un altro strumento), credo sia davvero importante avere una chiara idea del Paese, o dell’area, che ci troveremo ad attraversare ed esplorare. Io, da sempre fan di mappe e cartine, sono convinta che non ci sia nulla di equivalente, quando si tratta di vedere gli spazi. Una mappa ci permette di aver ben chiara nella mente una panoramica a volo d’uccello del luogo, cosa che il GPS non ci permette di fare con altrettanta immediatezza. Conoscere la geografia di un Paese ci dà la possibilità di sfruttare il nostro senso dell’orientamento, creando in noi la consapevolezza di essere immersi in uno spazio nel quale non ci stiamo muovendo senza direzione, seguendo una linea su uno schermo. Ma, piuttosto, di star vivendo questo spazio con tutti i sensi accesi, ben radicati in noi stessi.
E voi, quali punti tenete in considerazione quando si tratta di organizzare un viaggio in moto?