Io del mio primo viaggio in moto conservo un ricordo indelebile. Perché possedevo la Honda CB500X da poco più di un mese, mi ero appena laureata e quella motocicletta era stata il mio autoregalo. Un premio che mi ero fatta per congratularmi con me stessa degli ultimi tre anni di studio, lavoro e tanto impegno. Era il 2015.

Avevo appena iniziato a prendere dimestichezza con la guida – passando l’esame della patente al primo tentativo – quando scoprii che Motociclismo avrebbe organizzato, a fine maggio, una tendata all’Isola d’Elba. Quale occasione migliore di quella per percorrere qualche chilometro e per fare il mio primo viaggio in moto?

La BMW F650 GS di mio fratello e la mia Honda CB500X

D’accordo con mio fratello Nicola, che allora abitava a La Spezia, decidemmo che saremmo partiti da lì, per poi scendere insieme verso Piombino e prendere il traghetto che ci avrebbe condotti a Portoferraio.

La Tendata sull’Isola

Lo staff di Motociclismo All Travellers ci aspettava al Parco delle Terme di San Giovanni, pronto per trascorrere insieme a noi un weekend di scoperta e tanti incontri su due ruote.

Durante quelle due giornate abbiamo esplorato l’isola in lungo e in largo, e mi ricordo bene la sensazione inebriante provata mentre guidavo lungo la costa, nella parte sud dell’Isola d’Elba. La sensazione di essere alla guida del mio destino, e che tutta quella straordinaria bellezza che mi circondava fosse sempre stata lì, in attesa di essere scoperta.

Ad un certo punto si era messo anche a piovere, ma eravamo super equipaggiati!

Per il sabato era prevista una grigliata, e noi ci eravamo attrezzati così: con una comoda griglia monouso, perfetta per un pranzo gustoso, ma estremamente travel-friendly.

Non ci siamo certo fatti scoraggiare da due gocce di pioggia!

Il primo viaggio in moto non si scorda mai

Fino a quel momento, insomma, era stato un primo viaggio in moto perfetto. Divertente e spensierato, facile e in buona compagnia, visto che alcune delle persone conosciute in quell’occasione sono mie amiche ancora oggi (Teresa e Simone in primis, che incontro tutti gli anni ad Eicma). Solo che poi ho fatto un piccolo errore, e la domenica mattina ho per sbaglio lasciato il gruppo che stavo seguendo lungo il percorso su strada, e mi sono infilata nel tour offroad guidato da Fabio Fasola. E, nonostante il panico iniziale e le difficoltà oggettive, mi sono divertita tantissimo. Arrivando a testa alta fino alla fine del percorso.

Catturando qualche attenzione e qualche simpatia (e forse anche qualche parolaccia). Però forse più simpatia, visto che Guglielmo, ideatore dei filtri per moto Guglatech, mi scrisse pochi giorni dopo dicendomi che la mia motocicletta, così attrezzata alla bell’e meglio, gli aveva fatto tenerezza. Che gli aveva ricordato quando era giovane e anche lui aveva fatto il suo primo viaggio in moto con quello che aveva. Costruendo i sogni, e l’attrezzatura, lentamente, con l’aumentare delle possibilità.

Possedevo solo una borsa laterale rigida – una Givi Trekker da 33 litri -, una tenda Quechua Two Seconds e un borsone legato con i ganci elastici. E una borsa da serbatoio.

Quella breve esperienza, a pochi chilometri da casa, ha significato molto per me. È stata la conferma che la scelta di acquistare quella prima moto non era stata sciocca. Che ciò che mi faceva sognare, e che speravo mi portasse lontano – un giorno – era davvero alla mia portata.

Da allora sono passati molti chilometri sotto le mie ruote, e non ho ancora smesso di crederci.

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